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Lo Yotaphone 2 è uno smartphone, sì, ma per l’idea innovativa che per primo introduce – cioè la sua peculiarità di telefono a doppio schermo, uno Amoled e l’altro e-paper – si smarca nettamente dalla tipologia solita dell’utente che usa lo smart. Il secondo schermo a inchiostro elettronico è per leggere in pieno confort, senza l’affaticamento che dà lo schermo retroilluminato e senza problemi di riflessi in ambienti soleggiati. Ecco quindi che il suo utilizzatore ideale è chi usa lo smart (con tutta la sua navigazione e interattività), ma intravede nello Yota la possibilità di avere in tasca finalmente il dispositivo all-in-one. È infatti lo smartphone la tecnologia per eccellenza che ognuno di noi ha sempre con sé, ma solo Yotaphone 2 permette di portarsi appresso anche un ereader per leggere. Questo dispositivo fa vedere dove sta andando la lettura oggi, puoi caricarci tutte le app dei reader che fanno capo ai maggiori marchi, ovvero Kindle, Kobo e Tolino, visualizzare un ebook e poi passarlo per mirroring allo schermo e-paper, quindi leggere quello stesso ebook. Una cosa mai vista.
Ed è proprio da qui che parte la nostra video recensione: parliamo dei reader usati come app di lettura su Yotaphone 2, con il passaggio della pagina dallo schermo Amoled allo schermo e-paper.
Non ci sovrapponiamo quindi alle recensioni specifiche di telefonia sullo Yotaphone 2. Al riguardo ci limitiamo a dire che come smartphone di ultima generazione compete con i top di gamma del settore, come iPhone 6 e Samsung Galaxy Note 4, per citarne solo alcuni tra i maggiori. Si inscrive anche nella stessa fascia di prezzo listino: l’iPhone 6 4,7 pollici è sui 729 euro, il Samsung Note 4 che è un 5,7 pollici è sui 769 euro e lo Yotaphone 2 è sui 749 euro. Lo trovate in vendita in Italia con soluzioni di abbonamento telefonico proposte da Vodafone e da 3 Italia. Notevoli sconti al prezzo di listino offre l’acquisto dello Yotaphone 2 su Amazon.it che in questo momento lo propone a 669 euro.
Anche dal punto di vista di fotografia/video sottolineiamo solo che vi troverete buone caratteristiche di scatto fotografico e di ripresa, con la sola notazione che i colori hanno una resa piuttosto satura, carica.
Prima di addentrarci nella “prova su strada” di questo smartphone dall’identità double face, ovvero con fronte Amoled e retro e-ink, soffermiamoci sulle caratteristiche tecniche: leggete le specifiche nelle due immagini.
Rispetto al primo smartphone, piuttosto acerbo, uscito dall’azienda russa Yota Devices, Yotaphone 2 ne ha fatta molta di strada. Alla spigolosità e squadratura di quel modello (che non arrivò in Italia), lo Yotaphone 2 presenta linee arrotondate di un design curato e futuristico, al tatto è gradevole e maneggevole, e si può dire oleorepellente cioè a prova di impronta (anche se pare impossibile su un telefono con due schermi, vale a dire che comunque lo impugni toccherai lo schermo, anzi gli schermi). Entrambi i display sono multitouch. Pur così differenti tra loro per caratteristiche, quello frontale 5 pollici a colori, Amoled 1920×1080, mentre quello posteriore e-paper 4,7 pollici 960×540 a 16 toni di grigio, leggermente curvato o “bombato” e con effetto satinato, acidato.
Ma con un doppio schermo il telefono come e dove lo appoggio? È una delle prime domande che sorge spontanea con Yotaphone 2. In verità il pensiero di rigare i display lo si ha sempre presente, ma il Corning Gorilla Glass 3 è il vetro che garantisce alti parametri per quanto è sottile, leggero, resistente ai graffi e all’usura del tocco. Non mi ha sfiorato neppure per un istante l’idea di usare pellicole trasparenti adesive per proteggere gli schermi: un design così accurato non si corrompe con strati plastici inestetici e che immancabilmente presenteranno bolle d’aria. Una cover? Anche in questo caso mi pare impraticabile, forse è davvero più sensato tenerlo in un taschino dedicato (su cui però non ci si sieda!).
Al tocco la responsività è buona e immediata, su entrambi i display. Non attendetevi però dallo schermo e-paper la speditezza che per natura non gli appartiene.
Minimi sono spessore (8,95 mm), dimensioni e peso.
Visionare sul retro-screen i contenuti scelti sullo schermo frontale permette una usabilità e autonomia della batteria di giorni, che gli smartphone di solito non consentono con le loro continue ricariche.
I vantaggi sono numerosi e sono da pensare in situazione: salvare il biglietto del treno e visualizzarlo nello schermo e-paper (anche a smartphone completamente scarico rimarrà visualizzato sul display inerte), salvare una mappa stradale che resta a portata di mano anche se il GPS non riceve più segnali, possibilità di personalizzazione della cover con semplice scatto di fotografie. E sono solo alcuni vantaggi tra i più immediati.
Ma l’unicità dello Yotaphone 2 è data dall’intuizione di integrare più dispositivi in uno: avere con sé un telefono smart (e quindi va da sé fotocamera, collegamento internet, geolocalizzazione) che è anche ereader per leggere ebook, permette di mettersi in tasca o in borsa uno e un solo dispositivo. Infatti, tutte le informazioni, i siti e le app che vedete sull’Amoled retroilluminato le potete “passare” sullo schermo e-paper bianco/nero per un confort di lettura.
Nella nostra video recensione abbiamo quindi evidenziato l’uso delle app di lettura di Amazon Kindle, Kobo e Tolino. Lo Yotaphone 2 permette infatti di spostarsi in mobilità avendo a disposizione tutti i reader sincronizzati con i nostri libri digitali, per ogni store o ecosistema di contenuti.
Pensate a quanti tra voi usano come RSS aggiornamento notizie il servizio di Feedly, ebbene con Yotaphone 2 potete entrare nell’applicazione e inviare per mirroring tutta la vostra rassegna stampa allo schermo a inchiostro elettronico, leggendo in tutta comodità.
Lo schermo da 4,7 pollici a inchiostro elettronico ha una buona leggibilità. L’unica nota che ci sentiamo di segnalare è che come electronic paper display (EPD) non si tratta di uno schermo della E-Ink Inc. Si caratterizza per una lieve “scalettatura” sui bordi del font, un effetto aliasing, che fa perdere di nitidezza e nettezza i caratteri. Forse anche per via dell’acidatura dello schermo che lo rende opacizzato, sfogliando degli ebook l’effetto è come se si leggesse su uno schermo di qualche anno fa, non sugli ultimi Kindle PW o Kobo H2O o Tolino Vision 2. Ricorda molto gli schermi TrekStor e, sebbene non ci sia stato possibile avere diretti riscontri, possiamo ipotizzare si tratti di un display prodotto dall’azienda cinese Guangzhou OED Technologies.
Questa considerazione su un effetto aliasing sui caratteri non inficia però in nulla la soddisfazione di poter leggere a inchiostro elettronico sul proprio smartphone e portarsi appresso solo un dispositivo, nel quale si hanno tutte le proprie biblioteche digitali.
Nelle nostre prove in video abbiamo anche accennato all’uso dell’app Menestrello per la lettura degli audio-ebook (nel video al minuto 4′ 50”). È una ottima applicazione gratuita sviluppata da ReadBeyond, da Alberto Pettarin, per gli audio-libri digitali, in specie epub 3. Noi la usiamo anche per leggere semplici epub senza audio e ci pare abbia funzionalità decisamente maggiori e più curate rispetto a reader ben più blasonati come Kindle, Kobo e Tolino. Abbiamo preso a pretesto Menestrello per suggerire un confronto tra Yotaphone 2, il primo twin smartphone con i sui due schermi, e il Samsung Galaxy Note (il GT N7000), il primo phablet nella recente storia della tecnologia mobile. Due apripista di nuove tendenze nei dispositivi. Chi avrebbe mai detto che il primo phablet, cioè insieme phone e tablet con i suoi 5,4 pollici, avrebbe avuto un seguito? Eppure il Note 4 ora è addirittura un 5,7 pollici.
Così sarà anche per lo Yotaphone 2: a noi pare l’apripista per gli altri produttori della telefonia mondiale. È solo questione di tempo e altri proveranno a combinare sullo stesso dispositivo la soluzione Amoled + e-paper.
Usando Menestrello su un testo poetico, come abbiamo fatto nella lettura dantesca, ci si rende conto come la sua fruizione richieda schermi almeno da phablet. Se dai sui 5 / 4,7 pollici Yota saprà fare un passo ancora più coraggioso orientando i suoi display verso i 5,7 pollici oppure gli 8 dei tablet, la lettura in mobilità vivrà davvero una svolta. Certo entreranno in gioco costi proibitivi per questi dispositivi più grandi a doppio schermo e una maggiore fragilità. Ma tra i vaticini che mi sento di fare guardando lo Yotaphone 2 mi vengono subito in mente gli impieghi nell’editoria scolastica: mi immagino un tablet che non abdichi alla sua interattività e insieme sia dotato sul retro di uno schermo e-paper che permetta davvero di leggere e studiare. Non si è mai visto. Ma si vedrà, è solo questione di tempo.
Il nostro parere sullo Yotaphone 2 è più che positivo. Esce senza dubbio dalla mischia della telefonia mobile, distinguendosi. Premiamo l’intuizione e lo consigliamo a quanti di solito scelgono smartphone di alto livello e che hanno una buona disponibilità di spesa. Non è adatto per quanti sono tradizionalisti e usano lo smart per telefonare e poco altro. È indicato per chi legge molto sullo smartphone – sia ebook, sia testi di infotainment – e quindi sente la necessità di affaticare meno gli occhi. Anche quanti usano i social network, ma tra una notifica e l’altra amano leggere potranno trovare il questo dispositivo la giusta misura delle loro esigenze.
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Da rivelazioni sul «The Guardian»
//tinyurl.com/ntnqyks
emerge che troll / blogger pagati dal governo russo scrivessero post favorevoli allo YP:
«The other task sheets demand glowing reviews of the YotaPhone, a Russian-made smartphone».
Madonna, ma come so’ cattivi ‘sti russi
Alessandro, non spingiamoci verso giudizi 🙂
Lo abbiamo riportato per dovere di trasparenza.